Hai mai sentito parlare delle Cave di Rubbio? e di cave dipinte o cave abitate mai sentito nulla? Sicuro/a? Eppure in Veneto ci sono delle cave abbandonate che sono talmente così uniche al mondo che richiamano visitatori tutto l’anno.
Vuoi scoprirle? Benissimo, allora proseguendo la lettura di quest’articolo scoprirai come arrivare e cosa vedere alle Cave di Rubbio in mezza giornata.
INDICE DEI CONTENUTI
Le Cave di Rubbio sono delle cave abbandonate che meritano assolutamente una visita se vi trovate nel comune di Bassano del Grappa. Ma cosa sono le Cave di Rubbio?
Queste cave vennero utilizzate per l’estrazione della pregiata pietra calcarea ma durante gli anni ’60 furono completamente abbandonate, rimanendo inutilizzate per molti anni.
Tra il 1989 e il 1991 l‘artista bassanese Toni Zarpellon ebbe l’idea geniale di recuperare le cave abbandonate attraverso la sua arte con colori e serbatoi di macchine.
Il suo scopo, oltre a ridare vita a questi anfiteatri rocciosi, era quello di mandare un messaggio importante e devo dire che c’è riuscito alla grande!! L’artista vuole porre l’attenzione del visitatore su due problemi odierni: lo sfruttamento ambientale della terra ed il problema di consumismo al quale siamo bombardati quotidianamente.
L’artista stesso, all’interno delle sue opere, ti invita ad ascoltare il proprio io e null’altro! Qui il telefono non esiste, esisti solo tu e la natura circostante.
Le Cave di Rubbio sono arte a cielo aperto. Non sono solo di disegni o sculture, ma comunicano un messaggio importante ed è proprio questo che rende unico questo luogo.
Le Cave di Rubbio si trovano a Contrà Saline (Bassano del Grappa) e sono facili da raggiungere nonostante non vi siano indicazioni stradali.
Dall’Autostrada A4/E70 e dall’A31 devi prendere l’uscita Dueville. Successivamente proseguire in direzione di Marostica/Bassano del Grappa e poi seguire la strada in direzione per Asiago.
Arrivati a Rocca a circa 1000 m. di quota, prima di entrare nel paese, devi prendere la strada di destra che conduce al Monte Caina.
Lungo la strada, incontrerai dei ripetitori televisivi che dovrai superare (impossibile non vederli).
Dopo pochi metri sulla tua sinistra troverai il monumento dedicato ai caduti in guerra. Proprio di fronte vi è una strada chiusa ai veicoli (vedi foto sotto) che ti porterà alla scoperta del magico mondo delle Cave di Rubbio.
Nei prossimi paragrafi ti indico cosa vedere alle Cave di Rubbio ed alcune sue particolarità che mi hanno molto colpito.
Durante la tua visita incontrerai ben quattro cave, tutte diverse tra loro ma uniche nel loro genere. Meritano assolutamente una visita le prime due: la cava dipinta e la cava abitata!
Durante il tuo percorso di visita la prima cava che incontrerai è la anche la prima che è stata creata (1989): la CAVA DIPINTA.
Viene chiamata così grazie all’artista che ha saputo sfruttare al massimo le forme delle rocce per ricavarne una serie di facce e di animali stilizzati con tantissimi colori di ogni sfumatura possibile.
Le nude pareti rocciose, non sono più grigie e tristi ma hanno cambiato forme e colore, creando un mondo talmente magico quanto misterioso che crea stupore e giochi alla “indovina chi”!
Stando di fronte a tante forme e colori, tutti concentrati in un unico spazio, l’occhio inizia a cercare figure a noi comuni ed ecco che sbucano gli animali come la volpe, il gufo, la balena, ma ci sono anche scimmie e felini. Non solo, vi sono persone che cantano, che ti accolgono ma anche persone serie, cupe, clow felici, un tipo alla “v per vendetta”, il “re”, il “doppia faccia”, un teschio ecc..
Insomma una volta entrati all’interno della cava è impossibile non iniziare a giocare a trovare più volti possibili e scovarne le personalità!
La cosa curiosa è che la maggior parte delle figure dipinte sono rivolte sempre verso lo spettatore (in qualsiasi posizione questo si trovi) come se fossero lì a dirti che loro sono i veri guardiani della cava e che dall’alto osservano ogni tua mossa, in ogni angolo!!
Ad ogni cambio di prospettiva, possono cambiare ed aggiungersi figure. Per esempio, solamente salendo sui massi ed esplorando tra le rocce troverai questa scritta, che personalmente mi ha colpito moltissimo: “Il rapporto con il silenzio e lo spazio aperto della natura aiuta a scoprire la propria identità”.
Attraverso questa frase l’artista invita il visitatore ad avere un rapporto più puro con se stesso stando a contatto con la madre terra, lontano dai problemi e dal consumismo della nostra comunità.
Proseguendo il piccolo sentiero si arriva alla seconda cava, creata nel 1991: la Cava Abitata.
All’interno di questa cava incontrerai ben 150 serbatoi d’auto di varie forme e dimensioni che grazie a tagli e fenditure hanno assunto le sembianze umane.
Il risultato? Una sorta di “cerchio infernale” dove alcune anime urlano il loro dolore, altre sfoggiando le espressioni tristi e cupe mai viste prima d’ora, altre che si riposano con facce simpatiche e altre che scrutano il visitatore con sguardi malvagi.
Anche qui l’artista ha dipinto una scritta che fa molto riflettere: “liberazione dai miti e dagli incubi della civiltà industriale e dei consumi”, invitando il visitatore a liberarsi da tutto ciò che è superfluo creato dalla nostra società consumistica.
Inoltre da questa cava si può godere di una vista panoramica davvero molto bella (la foto qui sotto non rende)
La terza cava, al contrario delle precedenti, non fu presa in mano dall’artista ma lui stesso la definì come laboratorio per i visitatori. Ciò vuol dire che questa cava è uno spazio dedicato interamente all’immaginazione del visitatore che, se vuole, può sperimentare la sua libertà e la sua arte attraverso il colore.
All’interno di questa cava si vedono delle opere d’arte che meritano di essere viste come l’uccello o come i teschi con i capelli vegetali, ma è davvero un peccato che alcuni visitatori si siano sprecati “dipingendo” le classiche stupide scritte che possiamo trovare sulle saracinesche dei negozi delle nostre città.
Successivamente, nel 2009 è stata creata la 4° Cava, chiamata Teatro, grazie all’iniziativa tra l’artista e l’Associazione Culturale Zoing.
Questa Cava è uno spazio destinato ad ospitare le attività estive organizzate per bambini e famiglie ma a causa della troppa vegetazione non sono riuscita ad arrivarci.
Il percorso per visitare le Cave di Rubbio è molto facile ed adatto a tutti per quanto riguarda dislivello e lunghezza.
Per visitare tutte le cave ci si impiega più o meno 1h se ci si sofferma un po’ ad ammirare ed a capire l’arte che ci si trova davanti.
Per quanto riguarda l’abbigliamento sono consigliate scarpe comode e sportive e pantaloni lunghi (soprattutto d’estate) a causa dell’alta vegetazione presente lungo il sentiero.
Una volta terminata la tua visita alle Cave di Rubbio hai anche la possibilità di passeggiata tra le montagne vicentine (vedi foto sotto), seguendo i sentieri segnalati. Inoltre, superati i ripetitori televisivi, vi è anche una Malga dove potete assaggiare prodotti locali.
Oppure puoi ritornare verso la pianura seguendo la strada dell’andata e visitare la città degli scacchi: Marostica (29min in auto) o Bassano del Grappa (25min in auto)
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Ciao sono Giovanna, ti ringrazio di cuore per aver letto il mio articolo. Se vuoi scoprire di più su chi sono, clicca qui
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